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una mattina alla radio

2022-06-04 12:53

Giuliano

psicosintesi, Roberto Assagioli, radio italia 5, biopsicosintesi, Giuliano Monteleone, Jessica Guiggiani,

una mattina alla radio

Radio Italia 5 è una emittente radiofonica che ha sede all' Osmannoro, Sesto Fiorentino. Gia un mese e mezzo fà mi offrì, come a molti altri colleghi psicologi

Mi piace moltissimo distillare dalle esperienze quotidiane quelle manifestazioni, sottili o evidenti, rappresentative del principio a cui la Psicosintesi si ispira. Perchè ad essere attenti possiamo rintracciare in ogni sguardo, in ogni incontro, in ogni momento un movimento miracoloso verso l' integrazione e verso la sintesi. 

Ma desidero raccontare un evento per me importante perchè mi ha offerto la possibilità di misurarmi con le mie aspettative, le mie emozioni, le mie fantasie. Mi ha permesso inoltre di apprezzare concretamente l' esperienza che la psicosintesi guida a strutturare. 

 

Radio Italia 5 è una emittente radiofonica che ha sede all' Osmannoro, Sesto Fiorentino. Gia un mese e mezzo fà mi offrì, come a molti altri colleghi psicologi e psicoterapeuti, uno spazio in una sua rubrica chiamata "Story Time" in cui illustrare e raccontare quanto per ognuno di noi professionisti fosse importante la pratica psicoterapeutica. Psicoterapia sia vissuta su noi stessi, per coloro che appartengono ad una tradizione che valorizza questa esperienza sia da studenti che da professionisti in continua crescita, sia e forse soprattutto per il cittadino che potrebbe giovare di una ricalibratura e  nuova e una organizzata comprensione del proprio funzionamento psicologico per riguadagnare e consolidare un nuovo percorso di benessere contattando il dono che ognuno è. 

 

La settimana scorsa la redazione di Radio Italia 5 mi ha ricontattato per chiedermi se fossi interessato ad illustrare nella stessa rubrica di cosa si trattasse l' approccio psicoterapeutico Biopsicosintetico ovvero quel sistema di coordinate filosofiche, cliniche e pratiche che guidano e ispirano lo psicoterapeuta formatosi ai principi e alle potenzialità che la Biopsicosintesi offre e stimola.

 

Ieri, venerdì 3 giugno alle ore 10 ero alla redazione in via Arno come concordato per organizzare l' intervista. 

L' occasione mi ha chiaramente richiesto di raccogliere e organizzare al meglio le mie conoscenze teoriche a cui mi riferisco per le mie pratiche maturandole e sviluppandole costantemente durante la mia dimensione professionale come psicoterapeuta. Questa revisione delle conoscenze per permettere all' intervista di costruire un discorso che potesse essere utile a descrivere di che cosa si stesse parlando. Dieci minuti in quelle occasioni volano e non c'è tempo per spiegazioni, infiorettamenti e pedanterie. Sebbene ci sia lo spazio per sbagliare e per riproporre la domanda e la risposta ad essa, lo spazio e il tempo permettono di delineare quelli che possono essere i principi più peculiari che meglio sappiano rappresentare l' argomento in questione. Non c'è dubbio che avrei potuto trattare altri aspetti e non c'è dubbio che l' avrei potuto trattare in modo più accorto e preciso, ma ho fatto del mio meglio.

 

Senza dubbio essere rappresentante e ambasciatore della psicosintesi sia come approccio che come tradizione non è compito facile, anzi. So bene che ogni persona che si riferisca e venga orientata dai suggerimenti della psicosintesi è essa stessa un modello unico e meravigliosamente peculiare, vertice di vettori, un dono e un' opportunità per sè stessa e per coloro che ad essa si rivolgono. Ognuno di noi ha delle caratteristiche che possono virtualmente e potenzialmente organizzarsi e integrarsi con le peculiarità del prossimo per creare una trama ed una sintesi dal valore unico nel tempo e nello spazio. Non solo per i pazienti, ma anche per i terapeuti è sempre attuale il momento del proprio percorso di evoluzione, la propria psicosintesi. 

 

Sapendo ciò ho provato a nominare Assagioli, la sua saggezza e amore per l' etimologia per favorire una giusta descrizione di cosa fosse la psicosintesi. Piuttosto che attraverso una definizione è meglio esercitare una indicazione come Assagioli suggerisce in quanto con la prima parola viene evocata una ipotetica limitazione e confinamento mentre nella seconda reverbera un gesto di orientamento, apertura e un convogliare di energie, esperienza quest' ultima che la psicosintesi propone e coltiva.

 

L' intervistatrice mi ha domandato a chi si può proporre la psicosintesi come approccio terapeutico. Per me non ci sono categorie di persone a cui la psicosintesi non possa fornire supporto. Il punto è il terapeuta e come in sè risuonino la consapevolezza delle proprie risorse personali e il senso di responsabilità, etico e tecnico, capaci di guidare la scelta della presa in carico dei pazienti. Cionondimeno la psicosintesi invoca per ogni individuo la possibilità, a passi differenti e con consistenze peculiari ad ogni persona, una serie di esperienze che aiutino a strutturare una rinnovata dinamicha di forze interiori e una più funzionale espressione di sè in virtù della relazione sia con sè stessi che con l' ambiente circostante.

 

Non c'è stato il tempo per definire le differenti impostanzioni cliniche e i diversi modelli di intervento fra categorie di personalità diverse o quanto si possa intervenire in senso psicoanalitico o con approcci umanistici ai quali la psicosintesi appartiene a pieno diritto. Non solo, la psicosintesi ha il pregio e compie gli sforzi necessari e importanti per far comunicare le due tradizioni valorizzandone i pregi e riconoscendo quando e come e con chi utilizzarle. In questo senso come dice Petra Guggisberg Nocelli nel suo sito, non stiamo facendo una macedonia ma stiamo strutturando in senso funzionale il procedimento clinico attraverso l' integrazione intelligente di ogni strumento che ogni tradizione offre. Esercizio assai impegnativo e costantemente sottoposto a revisione e verifiche, sia da parte del terapeuta che della tradizione psicosintesica.

 

Ho così descritto brevemente le sette esperienze di cui parla la psicosintesi da individuo identificato e rispondente alle sue subpersonalità, rappresentazioni di forze che si dimenano a seconda del contesto in cui si vive, per raggiungere come possibile e con sintesi parziali un grado di maggior autonomia e capacità di sintesi verso il proprio "Io" che lentamente può essere contattato grazie a una migliore e rinnovata distribuzione di forze interiori e energie utilizzabili non più dedicate a condizionamenti acquisiti nel passato ma investendole in orientamenti di significato rinnovato. Qui la Volontà e il "Modello Ideale" possono guidare verso la rinascita di ognuno di Noi e attraverso la nostra sintesi dar valore al nostro esser qui e divenir la miglior proposta. Non ho nominato per motivi di tempo il superconscio ed il Sè sebbene abbia chiaramente sottolineato quanto per Assagioli e la psicosintesi l'essere umano è necessariamente inquadrabile come un sistema complesso dove si articolano livelli diversi fra cui quello biologico, psicologico, sociale e spirituale.

 

Insomma l' intervista ha aiutato a creare in me un livello nuovo di "Conosci, Possiedi, Trasforma" proprio in virtù del tentativo di Organizzare, Integrare e fare una Sintesi per incontrare il prossimo, l' intervistatrice la redazione e ogni ascoltatore che desidererà partecipare all' intervista quando sarà mandata in onda.

 

Ringrazio molto la redazione di Story Time e Radio Italia 5 soprattutto Valentina Feragnoli che mi ha proposto l' incontro, Eleonora Barbini che mi ha accolto alla pre-intervista e la speacker Jessica Guiggiani che mi ha guidato attraverso le domande alla possibilità di esprimere quanto avrei potuto dire dando un sentiero camminabile al discorso. Grazie alla radio che si è lanciata in questa curiosità di conoscere la Biopsicosintesi, una manifestazione la sua di grande apertura e di attenzione non solo all' andamento degli ascolti radiofonici ma anche facendosi ponte con la cittadinanza che può conoscere soluzioni diverse per il proprio benessere e la cura di sè e della propria Anima.

Ringrazio anche le mie colleghe e i miei colleghi e tutti i docenti della scuola di psicoterapia e i (miei) pazienti che mi hanno in ogni momento guidato alla riflessione.

 

Con Gratitudine

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