Giuliano Monteleone, psicologo psicoterapeuta Firenze
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Giuliano Monteleone


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Volontà, Intenzione, Intuizione

Intenzione deriva dal latino intentionem cioè tendere verso. Nell' intenzione si raccoglie ed organizza l' energia necessaria per l’ impiego di quegli strumenti, materiali e concettuali, utili a delineare e sostenere un percorso in vista di un obiettivo. Questi strumenti vengono scelti e guidati da una motivazione che orienta, consciamente o inconsciamente, in una determinata direzione. Intuizione invece etimologicamente deriva dal latino intuere ovvero guardare dentro. Che relazione c’è fra intenzione ed intuizione? Ognuno di noi è un sistema complesso composto da parti potenzialmente intercomunicanti fra loro. Attraverso l’ addestramento e l’ igiene psicologica, possiamo sviluppare il testimone interiore consolidando la sua funzione di coordinatore delle funzioni psicologiche e reinterpretazione dei vissuti interiori conducendo ad una rinnovata integrazione delle parti e un più globale effetto di interconnessione che come conseguenza favorisce l’ instaurarsi di un funzionamento nuovo. Ciò che mi affascina è che ciò che chiamiamo inconscio non è incontattabile. Anche l’ inconscio risponde alle leggi della Natura ed è costantemente in comunicazione con le parti “consce” sebbene per definizione non possa sussistere dialogo diretto fra personalità ed inconscio. Ma con il procedere della pratica di igiene, mantenuta con intenzione, anche l’ inconscio viene coinvolto in quanto parte del sistema. Attraverso il testimone è possibile inviargli i nostri propositi riguardo al fatto che siamo intenzionati a diventare più integri e partecipi alla conoscenza di noi stessi, non solo a parole ma anche a fatti, cioè attraverso le pratiche e un nuovo atteggiamento. Fondamentalmente, il testimone, le funzioni psicologiche, i vari inconsci hanno tutti un loro spazio in qualche misura concreto e attivamente evocabile.
Attraverso la pratica l’ intenzione diventa una sorta di spinta energetica verso obiettivi che si rinnovano e si aggiornano in base alle risposte giunte dall’ inconscio e con il quale il testimone si può coordinare come fosse un feedback costante. Come individui poter aver accesso alla funzionalità del testimone interiore rappresenta quindi la nostra opportunità di orchestrare al meglio tutto il sistema che ci costituisce rispettando le leggi della Natura e lasciando a Lei l’ ultima parola. La semplice volontà di guardare dentro non conduce sistematicamente a organizzare nuove forme di pensiero, a formare nuove immagini e stimolare nuovi stati d' animo. Non è perché “io lo voglio” allora accade. Il sistema ha una sua storia che si incarna divenendo base di riferimento del globale funzionamento. Quell’ io è uno schema di funzionamento che risponde perlopiù a meccanismi condizionati. Cambiare la storia richiede che in prima istanza io sia disposto a conoscerla e riconoscerla richiamandone o accogliendone i contenuti che emergono e solo successivamente poterli trasformare, mettendomi al cospetto di essa il tutto con umiltà, gentilezza e compassione. Affinchè io possa diventare autorevole e legittimo “padrone di casa”, a mio avviso occorre che il mio testimone interiore possa realizzarsi come la parte autentica delle intenzioni a conoscermi, possedermi e trasformarmi. Con il lavoro personale dell’ igiene il sistema tende a trovare nuova armonia e una miglior coerenza fra le parti vivendo nuove modalità di espressione. L’ intuizione si manifesta come possibilità che questa riorganizzazione permette.
All’ inizio del lavoro personale l’ intenzione è un’ ottima partenza ma non offre nessuna garanzia che essa non riceva energie e motivazioni da schemi e condizionamenti tutt' altro che benefici per i progetti in sviluppo, anche se siamo convinti della loro bontà. Sono partito dal chiedermi come poter mantenere la miglior condizione di lucidità, di equilibrio ed armonia di fronte alla richiesta che la professione di psicoterapeuta pone di fronte ogni giorno.
Per mezzo delle pratiche ho iniziato a riconoscere con più sensibilità al cosa porre attenzione e riconoscere importanza in me e fuori di me dando fiducia al mio sistema sul fatto che sappia suggerirmi quali indizi siano di valore ascoltando con attenzione le sottili perturbazioni che in esso e da esso sopraggiungono. Ho cercato di imparare ad "ascoltare" e "vedere" i cambiamenti interiori riconoscendone una qualità più autorevole ed affidabile. Le intuizioni che adesso raggiungono lo spazio di coscienza possono esser accolte come suggerimenti al punto da poter esse stesse divenir nuove intenzioni per sostenere il ritmo delle trasformazioni, generando un nuovo spazio testimoniante e nuove sensibilità sul come aver cura di sè stessi più consapevolmente. Queste intuizioni, potremmo considerarle come i messaggi di quella parte dell’ inconscio adesso meglio connesso con il conscio che essendo meglio comunicanti il primo può inviare informazioni al secondo? seguirle potrebbe essere come muoversi in una direzione più in linea con le nostre potenzialità? Possiamo così comunicare le nostre ntenzioni all' inconscio e restare in fiduciosa attesa che l' inconscio ci risponda fornendoci non solo risposte ma anche opportuni suggerimenti su come modificare atteggiamenti e attitudini.
E' certamente possibile apprezzare un allargamento del campo di coscienza. Non siamo però in nessun modo autorizzati a pensare che i conflitti siano risolti e che non ne possano emergere di nuovi ne che nuove esperienze non siano necessarie. Connessioni più forti fra le funzioni psicologiche e una più stretta dialettica con l' inconscio medio non permette di inferire che l' inconscio inferiore non invierà nuove istanze da trasformare e rielaborare. E' possibile però apprezzarsi più "auto-identificati" e in quanto più responsabili di noi, sintonizzati maggiormente verso l' Io come riflesso del Sè e la distanza fra il sentire questo e l' essere questo può accorciarsi. Il mio testimone interiore sà far tesoro delle funzioni psicologiche e del corpo che lo ospita, esprimendosi come intenzione espressa non solo come un pensiero che attraversa la mente ma come un processo che coinvolgerà ogni aspetto della Vita psicologica, corpo compreso. Il testimone adesso può far uso della volontà psicosintesica scoprendosi la volontà stessa, in modo più sensibile nella direzione di una sintesi ancora più armonica, coerente ed inclusiva. Ognuno di noi è una meravigliosa sinfonia, uno dei molti movimenti di un' opera più ampia diretta dal e nel Sè. Tutto questo come un possibile risultato da poter raggiungere attraverso una igiene psicologica quotidiana

 

 

Giuliano Monteleone

Psicoterapeuta

Psicosintesi

Firenze

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