Buongiorno a Tutte e a Tutti.
Qualche tempo fa, durante una delle mie prime incursioni nel mondo dell' autopromozione per favorire il raggiungimento del mio nome a più persone, ebbi modo di intrattenere rapporti con una delle tante piattaforme che si propongono come tramite fra noi professionisti e la collettività. Che tipo di conseguenze ebbe la scelta di affidarmi a questa realtà ha poca importanza in questo momento ma una degli aspetti che mi fecero riflettere profondamente fu quello che emerse da una domanda che venne formulata e alla quale era necessario rispondere per completare e perfezionare il curriculum vitae da esporre nella pagina-vetrina della piattaforma.
La domanda era: cosa Ti contraddistingue rispetto agli altri colleghi?
A dire il vero non ricordo se fosse usata la parola colleghi o competitor o se quest' ultima l' abbia poi trovata via via ogni volta cercassi una affiliazione ad una nuova piattaforma. Fatto sta che la domanda richiese una attenta riflessione. Una delle prime sfumature di elaborazione fu quella di chiedermi come potessi io sapere quali fossero le caratteristiche degli altri colleghi. Come posso saperlo? In base a quale parametro? e soprattutto i colleghi hanno senza dubbio delle caratteristiche ma che a mio avviso non potranno in alcun modo essere confrontate in assoluto e solo in modo relativo. Ogni persona che si appresti a seguire un percorso per formarsi come psicologo prima e psicoterapeuta poi è contraddistinta da un carattere, uno stile di personalità maturato e sviluppato nel tempo (consapevolemente o meno), compiendo scelte più o meno condivisibili ma sempre in linea con la propria evoluzione personale. Anche la scelta di una scuola di psicoterapia è affine al tipo di percorso personale dello psicologo.
L' albo degli psicologi in italia ha maturato un codice deontologico che disciplini l' operato del professionista e che tuteli l' utente che ne richiede le comprovate competenze. Quindi da questo punto di vista ogni professionista, iscritto all' ordine, segue (o almeno dovrebbe seguire) un codice etico e deontologico che fa da base di partenza.
Lo psicologo nelle sue svariate applicazioni e lo psicoterapeuta in particolare essendo coinvolto più da vicino nel tentativo, richiesto dal cliente/paziente, di aiutare a trasformare i meccanismi e processi del funzionamento psichico e il come contribuire all' articolarsi della mente relazionale, hanno bisogno di maturare una sensibilità e una calibrazione del proprio approccio alla persona che incontra.
Ma ogni individuo che scelga la professione di psicologo/psicoterapeuta, come abbiamo detto più sopra, è conseguenza della propria Vita, dei propri disagi più o meno affrontati e trasformati/risolti, delle proprie condizioni contingenti a ciò che la Vita ha proposto. Ogni persona nasce con un corredo di caratteristiche che chiameremo temperamento che a seconda delle interazioni sfoceranno in una personaltità e con l' intenzione di aiutare il prossimo si declinerà in uno specifico sentire proiettente il professionista in una serie di combinazioni di condotte affini a quella o quell' altra teoria e a quella o quell' altra impostazione didattica.
Sono tante le scuole di formazione e ancora di più le teorie che dalla fine dell' 800 fino ad oggi hanno cercato di "spiegare" o comunque suggerire un quadro di riferimento a cui affidarsi per interpretare e comprendere il comportamento e perchè esso (che rappresenta la parte visibile della manifestazione dell' essere umano) si esplichi in tale modo.
I teorici stessi, potremmo nominarne alcuni, Freud, Ferenczi, Jung, Assagioli, Adler, Reich, Klein, Winnicott, Bion, Perls, Skinner, Lowen (e sono solo alcuni di orientamenti diversi), attraverso o mediante la loro personalità hanno scelto alcuni aspetti delle terorie proposte dei loro predecessori, filosofi nel caso di Freud e psicologi/psichiatri nel caso di altri essendo successivi ad altri, e ne hanno elaborato ulteriormente nuove prospettive. Queste nuove prospettive occorre pensarle come direttamente influenzate dalla vita stessa dell' autore e gli aspetti scelti come più affini alla sua cifra stilistica e di personalità. Ogni autore ha quindi riempito un vuoto di significato che prima non era colmato. Ogni individuo era in qualche modo necessario se si provasse a osservare ogni contributo da una visione più ampia ed evoluzionistica della crescita della consapevolezza umana, perchè ancora prima che una teoria, un individuo esiste e riempie una necessaità sistemico-strutturale di una realtà in divenire. Il problema è se ogni individuo sia in grado di accogliere la possibilità di esprimersi come autentico dono, unico ed insostituibile trovando con pazienza il suo stile senza brama o bisogno di trovare soddisfacimento di un grado interno nell' esser riconosciuto dando così senso all' essere nel mondo.
Così ogni psicologo e ogni psicoterapeuta che possa scegliere di esser se stesso, e per poterlo fare si disponga alla ricerca della propria firma individuale, diventa un insostituibile strumento della Mente relazionale, di una Coscienza espansa e distribuita e di un inconscio in attesa di trovar forma, dove non c' è un professionista "migliore" di un altro, ma c'è una persona consapevole del proprio bagaglio di conoscenze e competenze, che abbia coscienza del suo essere nel mondo e che abbia quella caratteristica che serve ad aiutare quella persona in quel momento in quel luogo. Mi rendo conto che nella severità epistemologica della scienza moderna queste giustificazioni sanno più di autoconsolazione in cui si cerca di valorizzare gli innumerevoli sforzi di giungere ad una carriera professionale che dia soddisfazione, credito e, perchè no, riempia di orgoglio. Non possiamo però, solo perchè siamo psicologi, non considerare questo aspetto perchè anche lo psicologo-psicoterapeuta è immerso in una serie di relazioni, è frutto di relazioni e contiene relazioni (fra passato e futuro, fra parti di sè, fra ideali e fattuali). Ogni psicologo è un dono, uno strumento dalla natura unica che non risponde necessariamente a criteri di comparazione. Risponde però a sensibilità, qualora si scelga di maturarla e farne uso, a potenzialità di colleganza e di essere parte di una rete di significati e di senso non sempre facili da scorgere, e che possono esser d' aiuto ad altre professioni. Compito dello psicologo è andare oltre alla razio e affidarsi anche a quegli stimoli che emergono come intuizioni ed ispirazioni, che possano essere cibo per la crescita personale e del proprio paziente che in quel frangente si sintonizza e attraverso contingenze di incontri casuali o meno, scopra e scelga quel professionista attraverso passaparola, avviso su qualche piattaforma su internet o un volantino trovato per caso.
Così a quella domanda risposi con sincerità, nel modo che ho appena esposto, prendendomi la responsabilità di non giocare una gara fra professionisti ma costruendo il più possibile un terreno su cui l' utenza possa fare scelte ponderate e magari sintonizzarsi con la mia Weltanschauung, la mia visione del mondo, e propormi per come desidero esser conosciuto e come desidero far conoscere la psicologia e la Mente che ci avvolge e coinvolge.
Con gratitudine